Quest’anno si celebra il trentennale del disastro nucleare di Chernobyl, che – ricordiamo – è stato il più grave nella storia dell’umanità, con conseguenze immani sotto il profilo sanitario, ambientale e sociale.
L’Italia, toccata dalla catastrofe, è scesa in campo per dare il suo contributo alle popolazioni più gravemente colpite dal disastro, in particolare in Bielorussia. La Fondazione Non Governativa Aiutiamoli A Vivere, come ci ha confermato il suo fondatore Fabrizio Pacifici, ha consentito in questi decenni a circa 600.000 bambini colpiti dagli effetti delle radiazioni di effettuare un soggiorno terapeutico in Italia. Si tratta di numeri elevatissimi, se consideriamo che nel mondo intero in totale sono stati circa un milione i bambini ad aver usufruito del soggiorno all’estero a fini terapeutici: ciò a testimonianza del fortissimo impegno italiano, che in moltissimi casi ha inciso profondamente anche sulla vita delle famiglie che hanno offerto l’accoglienza.
Officine Creative Italiane ha iniziato da tempo il suo lavoro di documentazione di questa emergenza ancora straordinariamente attuale per le popolazioni colpite, in attesa di espandere la sua indagine nei luoghi del disastro.